lunedì 17 dicembre 2007

La respirazione circolare


a cura di Andrea Ferroni

Ciao a tutti, il mio nome è Andrea Ferroni, sono un suonatore di didgeridoo (strumento ad ancia labiale) e non un sassofonista ma spero di diventarlo presto.


Respirazione circolare


Per prima cosa è bene ricordarsi che questa tecnica non presenta nulla di complicato, tuttavia, soprattutto all’inizio può sembrare molto difficile se non addirittura impossibile.
E’ importante iniziare gli esercizi senza fretta e cercare di fare molta attenzione ad alcuni movimenti dei muscoli della bocca.
Proseguendo con un lavoro costante, la respirazione circolare risulterà più fluida ed il suono diverrà più costante a mano a mano che si riusciranno a coordinare tutti i muscoli che si possono utilizzare durante questo tipo di respirazione.

Principalmente: le guance, la lingua ed i muscoli addominali.
Ogni giorno usiamo questi muscoli, spesso senza consapevolezza.
Lo scopo degli esercizi infatti e’ quello di imparare semplicemente a sincronizzare i nostri movimenti. Per iniziare è sufficiente concentrarsi solo su lingua e guance. I movimenti della respirazione, pur avendo un ruolo essenziale, verranno trattati in seguito.
Quindi focalizzeremo la nostra attenzione solo su alcuni muscoli.

Per iniziare sarebbe opportuno dividere in fasi la respirazione:
- Si soffia (come per spegnere una candela), le guance si gonfiano da sole.
- Avendo le guance gonfie d’aria il più possibile, si chiude la lingua contro il palato nella posizione in cui si pronuncia /ŋ/ ( la N in GONG – punto A in immagine).

Quindi si espelle l’aria come se si dovesse “spruzzare” lontano dell’acqua.


A volte questo semplice esercizio potrebbe non essere immediato, eventualmente provarlo con dell’acqua in bocca davanti a un lavandino. Se non si chiude a sufficienza il retro della bocca con la lingua, l’acqua verrà deglutita.


- Si ripete l’esercizio precedente con un soffio continuo, nel momento in cui si “spruzza fuori” l’aria bisogna tentare di inspirare. La cosa e’ possibile solo se, con la lingua, si lavora in modo corretto; altrimenti nell’inspirare viene inspirata anche l’aria residua contenuta nelle guance bloccando il suono.


- In ultimo, dopo aver migliorato il coordinamento dei movimenti ed averli resi propri, si è ottenuto un singolo ciclo di respirazione.


Per ridurre ed eliminare il momento in cui c’è mancanza di suono, concentratevi solo nel espirare nuovamente dalla bocca. Attenzione a prendere prima dimestichezza con i primi movimenti.


È cosi ottenuta la respirazione circolare.


Se, come spesso succede, la respirazione circolare risultasse poco fluida, continuate i vostri esercizi mentre svolgete altre attività, mentre leggete un libro o guardate la televisione ad esempio.


Questo metodo aiuta l’apprendimento meccanico della tecnica o del movimento di riflesso.

Difatti è normale inizialmente avere punti di “silenzio”. La respirazione è divisa in due fasi principali:
1. espirazione ed emissione del suono,
2. inspirazione ed emissione del suono diminuendo il volume d’aria all’interno della bocca.


Ovviamente, come è solito per chiunque, pensando ad un’azione o movimento su cui deve ragionare, viene pronunciata mentalmente l’intera frase dilatando il tempo dell’azione.

I movimenti di riflesso invece sono movimenti in cui si agisce senza ragionare, a volte anche movimenti complessi su cui si compiono anche azioni che richiedono un’attenta valutazione.


Un esempio semplice potrebbe essere l’utilizzo di un videogioco o momenti di reale pericolo ad esempio alla guida. Trovando un ostacolo, si cambiano le marce e si utilizzano pedali e volante senza dover pensare la frase dell’azione.


Per rendere questo esercizio più fluido, guardare la televisione o leggere un libro dovrebbe far apprendere il movimento meccanico dei vari muscoli.


Questa “divagazione” per rassicurare chi dovesse pensare di non essere portato per questa tecnica o per chi dovesse trovarsi un po’ più in difficoltà.


Generalmente si impara in fretta, se ciò non dovesse accadere, non bisogna scoraggiarsi.

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