giovedì 6 dicembre 2007

Piccola storia del saxofono


Brevettato ufficialmente il 22 giugno del 1846 da un geniale inventore belga di nome Adolphe Sax (Dinant 1814, Parigi 1894), il saxofono è cresciuto velocemente di importanza sulla scena musicale mondiale grazie alle sue doti di espressività e duttilità.


Esso rappresenta il culmine di un percorso evolutivo che ha portato l'inventore, nelle sue fasi intermedie, alla costruzione di un modello di clarinetto a 24 chiavi, di alcuni tipi di clarinetto basso interamente in metallo per arrivare al sassofono, l'invenzione per la quale maggiormente verrà ricordato dai posteri.


Inizialmente venne adottato nelle bande militari e, se consideriamo che nel periodo storico in oggetto queste rappresentavano il più efficiente e diffuso mezzo di divulgazione della musica, e facile immaginare come rapidamente si pose all'attenzione del mondo musicale accademico tanto che, man mano che cominciarono a formarsi i primi virtuosi dello strumento, dapprima autori poco conosciuti come Jean Baptiste Singelée e George Castner e, in seguito, autori di un certo peso quali Berlioz, Bizèt, Saint Saens, Massenet iniziarono ad inserire il saxofono nelle loro opere.


Dai primi del novecento si interessano progressivamente a questo strumento compositori del calibro di C.Debussy, H.Villa Lobos, M.Ravel, D.Milhaud, A.Glazunov, i quali comporranno finalmente concerti appositamente per saxofono, donandogli finalmente dignità al pari degli strumenti storicamente utilizzati nella musica classica.


Lo stesso Adolphe Sax ,dal 1847,divenne insegnante di saxofono al conservatorio di Parigi ed inoltre ebbe occasione, in quel primo periodo pionieristico, di eseguire trascrizioni per saxofono di opere di compositori a lui contemporanei ; uno tra tutti H.Berlioz.


In seguito subentrarono grandi esecutori classici, nonché grandi didatti e validi compositori, quali Marcel Mulè (n. 1901),J.Marie Londeix (n.1932),Sigurd Rascher (n.1907), musicisti ai quali si deve il vero sviluppo di una moderna didattica del saxofono, tanto che i loro studi rappresentano ancora un nodo essenziale nella maturazione artistica di ogni saxofonista.
Col trascorrere degli anni e l’aumentare dell’interesse e della diffusione molte ditte di strumenti musicali iniziarono a produrre saxofoni dando vita così ad un regime di concorrenza che diede un forte impulso allo sviluppo tecnico-costruttivo dello strumento.


Tra le marche più note troviamo Conn, prima tra le ditte statunitensi a costruire saxofoni, già dalla fine del ‘800, e che ha dominato il mercato fino agli anni ’30 con i suoi mitici modelli Chu Berry, Conqueror e Lady Face.
Altri grandi nomi sono King (anch’essa inizia la produzione dalla fine dell’800) Buescher, Martin e Selmer, la ditta che entrò per ultima sul mercato, intorno agli anni ’20, ma che ebbe una rapida ascesa grazie ad una serie di innovazioni a livello meccanico ed alla produzione di modelli leggendari, al pari dei Conn, quali il Model 26, il Cigar Cutter, il Balanced Action ed il Mark VI.
Dai primi del Novecento il saxofono è diventato praticamente lo strumento principe di un nuovo genere musicale che stava nascendo in quel periodo: il Jazz .


Insieme ad esso si può dire si sia evoluto(anche dal punto di vista tecnico-costruttivo), dai grandi padri dello strumento, ovvero Lester Young e Coleman Hawkins (entrambi usavano il Conn Chu Berry) passando per Charlie Parker (vari Conn, King Super 20), John Coltrane e Stan Getz (entrambi Selmer Mark VI) fino agli odierni mostri quali Michael Breker o Joshua Reedman (entrambi Mark VI).


Probabilmente proprio nella musica jazz e dalla musica Jazz il sassofono ha ricevuto quella consacrazione che lo ha reso strumento tra i più popolari, in virtù certo della grande diffusione, su scala mondiale, avuta grazie alle grandi big-bands americane ed ai mass-media, ma è vero anche che la musica Jazz ed i suoi musicisti hanno saputo sviscerarne, più che in ogni altro genere, le possibilità per quanto riguarda l'aspetto tecnico ma ancor più per quello espressivo, il colore, l'immedesimazione artista-genere-strumento!
Parallelamente è diventato ormai strumento solista onnipresente nella musica leggera, dal cantautore alla balera, alimentando sempre più l'immagine un po’ stereotipata di strumento "lirico", "dolce" ma anche "virile" e "sensuale".

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